Sui social di Salvini non si parla più di sbarchi

C'era una volta "Lamorgese dimettiti", ora sui profili del Vicepresidente del Consiglio di migranti non si parla quasi più

Matteo Salvini pronto a fermare gli sbarchi e a "difendere i confini" in un antico montaggio fotografico risalente allo scorso anno

Matteo Salvini non parla più di sbarchi: scorrendo i vari profili social del girasagre e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, i continui arrivi sulle nostre coste non sono quasi più menzionati e persino i post che trattano reati più o meno gravi che coinvolgono immigrati si contano ormai sulla punta delle dita, anzi: un post del 5 maggio è dedicato a un immigrato gambiano che ha trovato il portafoglio di uno studente e lo ha consegnato ai Carabinieri. E no, dentro il portafoglio non c’erano 49 milioni di euro. Chissà dove sono finiti.

I numeri che imbarazzano

C’era una volta “Lamorgese dimettiti”, il mantra dei sovranelli che si ripeteva ogni volta che un’agenzia, un quotidiano o un programma televisivo si occupava degli arrivi a Lampedusa e in altre località, degli hotspot al collasso, dei numeri degli sbarchi in un dato periodo. E sono proprio i numeri a creare profondo imbarazzo: 42mila gli arrivi da gennaio ad aprile, quattro volte quelli registrati nello scorso anno e record assoluto dal 2009, ovvero da quando si è iniziato a divulgare il dato.

Numeri che dimostrano che i flussi migratori non dipendono dal Governo in carica ma da fenomeni geopolitici su cui un singolo Stato ha potere assai limitato se non nullo, che le famigerate Ong che salvano uomini, donne e bambini nel Mediterraneo – trattate alla stregua di organizzazioni criminali – non sono “complici” dei trafficanti di esseri umani, che idiozie come “difesa dei confini” e “invasione” servivano solo a fomentare i virtuali allevamenti intensivi di semi-analfabeti.

I nuovi nemici? I giovani ecologisti

Il colpo d’occhio sulla timeline di Instagram dell’ex improvvisato dj del Papeete Beach è surreale: da mesi l’unico mare che si vede è quello delle immagini simulate al computer del Ponte sullo Stretto, nuovo protagonista della narrazione salviniana destinato ad affiancare provoloni, insaccati e forme di parmigiano per i prossimi anni.

I nuovi nemici, quelli offerti in pasto al seguace medio per distrarlo dalle sue frustrazioni, dai suoi fallimenti e soprattutto da quelli del Governo in carica, sono i giovani ecologisti che protestano contro i cambiamenti climatici: sono loro i nuovi “immigrati ben nutriti, con cellulari di ultima generazione, occhiali da sole e vestiti firmati” responsabili di ogni disgrazia del popolino. Nella realtà parallela che viene proposta sulle pagine social del fu “capitano”, le immagini dei ragazzi du Ultima Generazione hanno preso il posto dei barconi pieni di migranti, le card che riportano le “notizie” della stampa di destra parlano delle loro azioni dimostrative e non mostrano più i numeri degli sbarchi a Lampedusa.

Un’ennesima dimostrazione di come i social network possano essere utilizzati per manipolare menti deboli e incapaci di sviluppare pensieri complessi annullando ogni forma di coscienza critica.