Caro signor presidente Giorgia: sì, i migranti conoscono i rischi

Quelli che partono conoscono bene tutti i rischi, ma partono lo stesso, perché non hanno alternative

Caro signor presidente Meloni: sì, i migranti conoscono i rischi
Foto Wikipedia: Italian Government

Caro signor presidente Giorgia (donna, madre, italiana ecc…),

sì… i migranti conoscono bene i rischi delle traversate in mare e conoscono bene anche i rischi del prima e del dopo: il rischio di finire in dei lager, ostaggi di bande criminali che proverebbero a estorcergli soldi che non hanno, torturandoli e mandando i video ai loro cari; il rischio di essere ammazzati dai trafficanti di organi; il rischio di diventare, una volta arrivati in Italia, schiavi di italianissimi caporali affiliati alle mafie o in giri di sfruttamento della prostituzione e traffico di droga.

Sì… i migranti conoscono bene tutti i rischi, ma partono lo stesso, perché non hanno alternative.
Perché se non hai da bere o da mangiare e tuo figlio non ha da bere e da mangiare perché la terra è arida e l’acqua è stata avvelenata (magari da una fabbrica straniera…) puoi solo provare a partire.
Perché se la tua casa è stata distrutta da una bomba prodotta nel civile “nord del Mondo” puoi solo provare a partire.
Perché se sei lesbica, omosessuale o transessuale e nel tuo Paese rischi la pena di morte puoi solo provare a partire.

Sì… i migranti – come spesso ricordate per fomentare la parte peggiore dell’Italia – hanno anche dei cellulari, magari comprati di quarta mano, con cui comunicano con i loro parenti e i loro amici arrivati in Europa. E sanno bene che da questa parte troveranno un governo ostile e una parte di popolo incattivita e ignorante.
Caro signor presidente Giorgia (donna, madre, italiana ecc…), i migranti conoscono tutti i rischi; ma in quelle condizioni possono solo provare a partire.