Cosa c’è dietro Lollobrigida e le sue strampalate teorie sull’etnia?

Il Ministro dell'Agricoltura e della cosiddetta "sovranità alimentare", Francesco Lollobrigida (Foto da Facebook)

Neanche Sergio Mattarella sembra aver convinto il Francesco Lollobrigida, cognato d’Italia nonché Ministro dell’Agricoltura, della cosiddetta “Sovranità Alimentare” e delle Foreste, che forse è arrivata l’ora di non esternare teorie bislacche e rispettare quel minimo di decoro che ci si aspetterebbe da un rappresentante delle istituzioni.

L’ammonizione non colta

Il Presidente della Repubblica, intervenendo durante la cerimonia per il 150esimo anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, con il garbo e l’eleganza che lo contraddistinguono ha affrontato così l’argomento: “Nella visione di Manzoni è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti”. Tradotto: la storia dell’etnia italiana è una colossale idiozia, punto.

Anche un bambino di otto anni, ascoltando per sbaglio le parole del Capo dello Stato mentre guarda una puntata di Masha e Orso, riuscirebbe a leggere il limpido riferimento all’attualità, ovvero alle recenti esternazioni antiscientifiche e fuori luogo di un membro del Governo. Un riferimento che però il diretto interessato non sembra aver compreso: “Io credo che il presidente, se avesse voluto riferirsi a me – ha detto Lollobrigida ai cronisti che gli chiedevano una replica – avrebbe fatto in modo che lo sapessi prima. Non sono così importante, su“. E ancora: “Io posso citare la figura di Manzoni, cui il presidente si è ispirato ieri. C’è stato un autore italiano che più ha trasmesso il concetto di matrimonio e dunque di famiglia? Dio, patria e famiglia è un motto mazziniano“.

Agricoltura e propaganda

I misteri italiani sono tanti ma una cosa è certa: non si è mai parlato tanto del Ministero dell’Agricoltura come in questo avvio di legislatura. Potremmo malignamente ipotizzare che nei giorni in cui il signor Presidente Giorgia compilava la lista dei ministri, abbia cercato un ruolo non troppo in vista da assegnare al dirigente e cognato, conoscendone bene le caratteristiche. Se così fosse andata, il fallimento è sotto gli occhi di tutti: Lollobrigida, con le sue continue esternazioni, risulta essere uno dei ministri più in vista del Governo.

Altra ipotesi è che il suo ruolo nell’esecutivo sia proprio quello di dar voce alle frange più estreme dell’elettorato di Fratelli d’Italia, facendo subdola propaganda su argomenti che figure più in vista non trattano: una sorta di Cavallo di Troia con dentro le idee più reazionarie dell’estrema destra, un megafono da cui, all’occorrenza, si può far finta di prendere le distanze al grido di “vabbè, ma è solo il Ministro dell’Agricoltura…”.