Per un po’ saremo la zavorra d’Europa

Stupisce chi si stupisce delle politiche di questo Governo sui diritti civili.

La ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, insieme alla premier Giorgia Meloni (Facebook)

Sempre più italietta, sempre meno Europa. Talvolta rimango basito nel leggere alcuni commenti su questo Governo e su come di fatto “perseguiti” le minoranze. Non capisco perché stupisca il fatto che una Ministra della Famiglia discrimini le famiglie composte da genitori dello stesso sesso, che un Vicepresidente della Camera arrivi a dire che quelle famiglie “spacciano” dei bambini per loro figli, che un parlamentare della Repubblica paragoni la gestazione per altri alla pedofilia.

Era tutto annunciato

Quello che sta accadendo era tutto annunciato. Sono anni che i due principali partiti che sostengono questo esecutivo (la Lega del girasagre e Fratelli d’Italia) sostengono certe tesi strampalate; sono anni che “drogano” la loro base elettorale utilizzando l’odio come una sorta di oppio per distogliere l’attenzione dai problemi reali, quelli che non sono in grado di risolvere.

Come i migranti e le Ong, utilizzati per mettere i penultimi contro gli ultimi, le famiglie arcobaleno sono un bersaglio perfetto: è tremendamente facile irretire persone semplici e spesso molto ignoranti e dipingendo due mamme o due papà come degli orchi che possono distruggere la vita di un bambino, mentre è decisamente più difficile spiegare a quelle stesse persone che nel 2023, in tutto il mondo civilizzato, quelle famiglie sono ormai da tempo considerate normalità al pari delle cosiddette “tradizionali”.

Una lezione per il futuro

Grazie al combinato disposto Rosatellum – taglio dei parlamentari, i partiti oggi al governo, pur non rappresentando la maggioranza degli italiani, hanno numeri solidi in entrambe le Camere e non dovrebbero avere problemi ad arrivare a fine legislatura. Per un po’ saremo la zavorra d’Europa: mentre tutti gli altri paesi civilizzati andranno avanti e saranno sempre più moderni, l’Italietta sarà sempre più chiusa, isolata e provinciale. Che tutto questo serva da lezione per il futuro, sia ai dirigenti dei partiti che potrebbero rappresentare la vera maggioranza degli italiani ma preferiscono alimentare personalismi e correre divisi, che ai loro elettori attivi e potenziali, compresi quelli che se ne sono stati a casa “per protesta” e ora protestano.