La castrazione chimica è il nuovo cavallo di battaglia del girasagre

Non potendo più parlare di migranti (gli sbarchi sono reddoppiati), Salvini fomenta i suoi promettendo la castrazione chimica degli stupratori

Quello che prima sembrava solo un sospetto è ora una certezza: il nuovo cavallo di battaglia del girasagre è la “castrazione chimica”.

Non potendo più condividere video e card con sbarchi di migranti, si fomenta il popolino con una non-soluzione a effetto contro le violenze di genere. Sotto i post che parlano di stupri e tentati stupri in cui si invoca la “punizione esemplare”, commenti di gente che sfoga pulsioni simili a quelle dei criminali citati, chiedendo castrazione fisica, torture, pena di morte e violenze di ogni tipo.

Una pratica bocciata dagli esperti

Inutile dire che molti esperti hanno già bocciato la terapia ormonale (questo sarebbe il nome corretto da utilizzare, ma “castrazione” funziona meglio per fomentare le bestie…), perché inibire il desiderio sessuale non vuol dire inibire anche gli istinti violenti. E tutti concordano nel sottolineare che la cultura dello stupro prescinde dalla capacità o meno di avere rapporti sessuali.

la carica di testosterone comporta un desiderio molto alto – ha spiegato recentemente a Repubblica il dottor Sisto Perdonà, dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli – ma i comportamenti sessuali dipendono da tanti altri fattori ambientali, relazionali, personali, psicologici, socioculturali, di istruzione. Il testosterone non è responsabile di alcuna anomalia comportamentale“; ma perché dar retta a chi ha studiato quando il “popolo della rete” chiede la legge del taglione?

Le “cavie” perfette

Che poi, se proprio si vuole inserire nel nostro ordinamento la cosiddetta “castrazione chimica”, si potrebbe iniziare una sperimentazione utilizzando come “cavie” proprio i commentatori di alcuni post del girasagre, pescando tra i commenti più violenti; magari andandoli a selezionare sotto quel post di qualche anno fa in cui furono messe alla gogna social due giovani studentesse che “osarono” contestare il “capitano”: a confronto, le atrocità che abbiamo letto nelle le chat delle bestie di Palermo sono davvero poca cosa.

Insomma, la “castrazione chimica” è un po’ come i “porti chiusi”, una non soluzione utile solo a fomentare i soliti ignoranti nella speranza di recuperare qualche voto speculando sulle vittime di violenza di genere.