Don Giulio Mignani, un prete illuminato

Don Giulio Mignani
Don Giulio Mignani

Oggi ho conosciuto Don Giulio Mignani, sacerdote della parrocchia di Santa Caterina a Bonassola, un piccolo comune in provincia di La Spezia. Nel 2021, il parroco è stato sospeso dalla diocesi per le sue posizioni “non conformi all’insegnamento della Chiesa” su coppie lgbtqi, eutanasia, adozioni, aborto.

La storia di Don Giulio

In occasione della Domenica delle Palme, si rifiutò di benedire i ramoscelli di ulivo per protesta contro un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede nel quale veniva ribadito il divieto di benedire le unioni di persone dello stesso sesso. E a lui, che probabilmente vede le cose con qualche secolo di anticipo rispetto al baraccone di “Santa Romana Chiesa”, la discriminazione non andò giù.

Il giorno del suo allontanamento, i cittadini di Bonassola si strinsero al loro parroco. Fu un’ulteriore dimostrazione di quanto le istituzioni della Chiesa siano ormai lontane anni luce dalla vita delle persone, di quanto siano sempre più chiuse e autoreferenziali.

La battaglia per la GPA solidale

Don Don Giulio Mignani è sceso in piazza con l’Associazione Luca Coscioni, a dire il suo “no” alla legge proposta dal Governo Meloni che vuole rendere la gestazione per altri “reato universale” e per sostenere quella “Gestazione Per Altri Solidale”, proposta dalla stessa associazione e presentata alla Camera e al Senato da Riccardo Magi e Ivan Scalfarotto.

Con lo stesso coraggio di sempre, Don Giulio ha indossato la veste talare ed è sceso in strada mettendoci la faccia. Come ha ricordato più volte in questi anni, continuerà la sua missione anche senza dire più messa. Perché la sua missione è difendere gli ultimi e i perseguitati, anche se chi abita dentro le Mura Vaticane sembra averlo dimenticato.