giovedì 3 Luglio 2025
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La Corte di Cassazione ha demolito il Decreto Sicurezza

La Corte Suprema di Cassazione ha letteralmente demolito il cosiddetto Decreto Sicurezza, ora la palla passa alla Consulta.

Un po’ di riflessioni sparse.

La nostra Costituzione per il momento regge. Malgrado una legge elettorale folle che consegna alla più organizzata delle minoranze una maggioranza assoluta, l’estrema destra al governo fatica a farci diventare un Paese sottosviluppato come l’Ungheria di Orban. Se il Decreto Sicurezza verrà bocciato anche dalla Corte Costituzionale sarà di fatto annientato.

C’è però una priorità imprescindibile. Al di là delle divisioni dei partiti che sono all’opposizione, le persone perbene devono prepararsi al fatidico 2027. Sarà importante concentrare tutti i voti su una coalizione in grado di rispedire questa roba da dove è uscita. La Costituzione non potrà proteggerci in eterno, insomma.

Le partite solitarie sono inutili

La priorità impone di isolare e marginalizzare quei leader e quei partiti che giocano inutili partite solitarie, boicottando l’unità. Si sta o da una parte o dall’altra, in mezzo non c’è nulla. Chi ipotizza fantasiosi posizionamenti è il più grande alleato dell’estrema destra.
Sia chiaro, unire le diversità non sarà facile perché su questioni dirimenti ci sono differenze di vedute importanti. So bene che trovare una sintesi che metta d’accordo tutti, da Renzi a Conte, è un’ardua impresa, ma va fatto.

Serve unità

È doveroso trovare l’unità, perché la vera maggioranza degli italiani ha diritto ad essere rappresentata come merita. La libertà di tutti noi è sempre più a rischio: immaginate questa roba che si elegge a maggioranza il presidente della Repubblica, per dirne una.
Infine, bisogna cercare di alfabetizzare quanta più gente possibile. Tutti abbiamo in famiglia almeno un parente analfabeta funzionale; tutti abbiamo tra le nostre conoscenze alcuni di loro. È il momento di provare, per l’ennesima volta, a farli evolvere.

Bisogna alfabetizzare gli analfabeti funzionali

Consiglio di iniziare dalle basi: dall’uso delle doppie, della punteggiatura e dei verbi, per poi arrivare gradualmente alle tabelline. Abbiamo quasi due anni per fargli capire che spedire 9 migranti in Albania spendendo un miliardo di euro è uno spreco di soldi.
Abbiamo quasi due anni per spiegare loro che non esiste nessuna “teoria del gender”, ma spiegare ai ragazzi che il loro compagno di banco non deve essere discriminato per la sua sessualità è semplicemente insegnare la civiltà. Perché no, discriminare qualcuno non è “libertà di pensiero”.
Abbiamo quasi due anni per insegnare loro che non si scrive “malox” ma “Maalox”.
Gli analfabeti funzionali sono la più grande emergenza dell’Italia e di tutto l’Occidente. Alfabetizzarli deve essere la sfida dei prossimi anni.

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