Laura Santi è morta lunedì 21 luglio nella sua casa di Perugia, dopo essersi auto-somministrata un farmaco letale. Il marito della giornalista, Stefano Massoli, ha pubblicato sulla pagina Facebook della moglie un videomessaggio lasciato dalla donna ai parlamentari italiani che stanno discutendo la legge sul fine vita, un provvedimento che pone una serie di inspiegabili limitazioni a quello che dovrebbe essere un diritto imprescindibile di ognuno di noi: decidere di mettere fine alla nostra vita per porre fine a uno stato di estrema sofferenza. Un diritto all’eutanasia che il sottoscritto estenderebbe anche a chi non è affetto da nessuna patologia, perché intere generazioni tecnicamente condannate alla fame dalle generazioni precedenti, dovrebbero almeno aver garantita la possibilità di premere il tasto “off” per non essere costrette a una vecchiaia di stenti, ma questo è un altro discorso.
Il videomessaggio di Laura Santi ai parlamentari italiani
“Quello sul fine vita – spiega Laura Santi nel video – è un disegno di legge veramente infausto. Da esseri umani vi chiedo di bocciarlo. Non è un intento di regolamentare il fine vita ma di escluderlo. Non abbiate paura, non porterà a nessun abuso questo diritto. Vi chiedo buon senso di esseri umani. Vi prego, vi prego con tutto il cuore, fate quello che volete con la politica ma vi prego, Paese Italia, occupatevi delle sofferenze dei malati più gravi”.
Cosa prevede il ddl sul fine vita
Il testo del ddl, che dovrebbe rispondere alle osservazioni della Consulta che da tempo chiede al Parlamento di regolamentare l’accesso al fine vita, sembra scritto a quattro mani con chi sostiene che le nostre vite siano di proprietà di un dio o del governo. Approvato dalle commissioni Giustizia e Sanità del Senato con il voto contrario di tutti i partiti delle opposizioni, introduce un nuovo comma al Codice penale, l’articolo 580, comma 2-bis, che regolamenta la non punibilità per chi agevola il proposito di morte di una persona che si trova in condizioni cliniche molto gravi. La volontà della persona che decide di mettere fine alle sue sofferenze deve ovviamente essere libera e consapevole, ma ad accertarla – cosa molto singolare – deve essere un “Comitato Nazionale di Valutazione”, istituito ad hoc. Insomma, dei perfetti sconosciuti decideranno se possiamo morire oppure no.
Chi potrà decidere di mettere fine alle sue sofferenze
Chi potrà decidere liberamente di mettere fine alla sua vita senza mettere nei guai la persona o le persone che la aiuteranno? Nella legge che l’estrema destra vuole imporre a tutti gli italiani si limita il diritto alle persone maggiorenni e capaci di intendere e volere, che sono già inserite in un percorso obbligatorio di cure palliative, che sono affette da patologie irreversibili con sofferenze intollerabili, che sono mantenute in vita da trattamenti sostitutivi di funzioni vitali, che abbiano superato l’accertamento dei requisiti da parte del suddetto Comitato Nazionale di Valutazione.
Sul fine vita lo Stato non farà lo Stato
Un’altra inspiegabile norma prevista dal provvedimento, è quella che vieta l’uso di risorse del Sistema Sanitario Nazionale per l’attuazione materiale del suicidio assistito. In pratica non dovrà essere lo Stato a garantire un diritto regolamentato da una legge dello Stato: follia. Chiara, in questo caso, la volontà di accontentare gli esaltati di certe sedicenti associazioni che promuovono la difesa della vita ma che di fatto vogliono solo mettere bocca sulle nostre abitudini sessuali, sui nostri corpi e – appunto – sulle nostre vite.
Laura Santi e una battaglia che ci riguarda tutti
Laura Santi ci ha ricordato, come prima di lei Eluana Englaro, suo padre Beppino e tutti quelli che ogni giorno si battono per ribadire che la nostra vita non è di proprietà di nessuno, che bisogna continuare a combattere senza sosta per portare l’Italia tra i Paesi civili, tra i Paesi che non violano la libertà delle persone nel momento più importante, quello in cui si deve poter scegliere di andarsene senza che nessuno osi mettere bocca su quella scelta.
Fabio Salamida
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