venerdì 6 Dicembre 2024
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Perché Elon Musk è un pericolo per le democrazie mondiali

Mentre utilizza il suo potere economico e mediatico per indottrinare le menti deboli, l'uomo più ricco del mondo stringe accordi con i centri di disinformazione di mezzo mondo, soprattutto in Paesi strategici come l'Italia

Il ritorno di Donald Trump  e la “discesa in campo” di Elon Musk cambieranno gli equilibri politici in tutto il Pianeta. Se il Tycoon farà fede a quanto detto durante la campagna elettorale che lo ha riportato alla Casa Bianca, gli Stati Uniti faranno molti passi indietro, sia sul versante dei diritti che sulle tante emergenze internazionali, a cominciare dalle politiche per contrastare il cambiamento climatico.

Elon Musk ha trasformato X in uno strumento di propaganda

È un segno dei tempi: popoli sempre più regrediti eleggono leader regrediti. È qualcosa che sta avvenendo in tutto l’Occidente e non stupisce che negli Usa questo fenomeno segua di pari passo la diffusione massiva di teorie complottiste, fake news e discorsi d’odio legati a un’ideologia di estrema destra. Ideologia che trova terreno fertile su X, il social network di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo che ha trasformato il vecchio Twitter in un vero e proprio strumento di propaganda. Ne ho parlato a RaiNews, durante la trasmissione “Specchio dei tempi” condotta dal collega Roberto Vicaretti.

Musk è la vera novità di questo momento storico. Se prima i proprietari delle piattaforme social erano infatti degli “attori passivi” e si limitavano ad appoggiare questo o quel candidato, il suo impegno diretto in politica è un fatto che può rappresentare un vero pericolo per le democrazie mondiali. Le presidenziali Usa hanno infatti dimostrato quanto un utilizzo mirato di una piattaforma social possa spostare vaste fette di consenso: parliamo di uno strumento che in molti casi può addirittura surclassare la televisione.

Chi gestisce gli algoritmi ha un potere enorme

In queste ore in cui personaggi più o meno noti annunciano la loro decisione (assai velleitaria, in realtà) di abbandonare X, sul social scompaiono ogni ora migliaia di profili. Sono i famosi “bot”, quei falsi creati con l’unico scopo di rilanciare contenuti e promuoverli con centinaia di commenti positivi, ma anche di screditare gli avversari con vere e proprie shitstorm mirate. A campagna elettorale terminata i “bot” non servonno più e la piattaforma di Elon Musk sta cancellando i profili fake per “ripulire” il traffico. Un’operazione che rende molto il senso di quanto chi gestisce gli algoritmi possa veicolare messaggi a suo piacimento.

L’internazionale del falso

Il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli, parlando di Elon Musk ha detto che il mondo sta svoltando verso un’autocrazia tecnologica. Temo abbia ragione e temo anche che l’intelligenza artificiale non farà che peggiorare la situazione, perché è un altro strumento che, utilizzato in modo improprio, può diventare una vera e propria arma. Quello che però rende la figura di Elon Musk ancora più nociva, è che mentre utilizza il suo potere economico e mediatico per indottrinare le menti deboli, stringe accordi con i centri di disinformazione di mezzo mondo, soprattutto in Paesi strategici come l’Italia.

È sotto gli occhi di tutti il suo rapporto privilegiato con i nostrani diffusori di bufale, i conduttori di alcuni programmi tv e gli pseudo commentatori che scrivono cose surreali sulla stampa di estrema destra. È l’internazionale del falso, del sentito dire elevato a “notizia”, del chi non sa nulla messo sullo stesso piano dello scienziato. Ci attendono tempi difficili, insomma.

Il mio intervento alla trasmissione “Specchio dei tempi” su RaiNews24

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