E poi capitano quelle domeniche in cui ti svegli tardi, scorri le notizie sul telefono passando dalle più importanti alle più frivole e ti capita la card di presentazione di un articolo – o qualcosa che si spaccia per tale – dal titolo: “Te li scegli tutti poveri eh? Chiara Ferragni, nuovo fidanzato milionario”. Lo scritto, che mi sono ben guardato dal leggere, parla del presunto flirt tra l’ex moglie di Fedez e l’imprenditore Giovanni Tronchetti Provera, secondogenito di Marco Tronchetti Provera e Cecilia Pirelli.
L’italietta e i commenti da bar sport su Chiara Ferragni
Sia chiaro, il mio livello di interesse verso le vicende del personaggio in questione è pari a quello che potrebbe avere uno spogliarellista giapponese vegano verso il Quinto Canto dell’Inferno della Divina Commedia. E gli ormai ex “Ferragnez” sono stati oggetto di spernacchi nel mio primo romanzo (se siete tra i pochissimi che ancora non l’hanno letto, lo trovate qui), quindi non corro il rischio di essere annoverato tra i “bimbi di Chiara”.
Quello che mi ha colpito, a parte il titolo della specie di articolo, sono stati i commenti della solita plebe analfabeta sotto il post. In sostanza, il problema di una certa italietta è che Chiara Ferragni non si sia trovata un fidanzato “povero”, ma uno ricco come lei. Oibò! I ricchi frequentano i ricchi: ma che assurdità è mai questa? Non c’è più religione!
Un carosello di commenti sessisti
Ovviamente mi sono ritrovato a leggere un nauseabondo carosello di commenti sessisti contro l’imprenditrice, luoghi comuni sulle donne che si scelgono quello ricco per farsi mantenere, altri luoghi comuni su quelle che (a dire dei commentatori) la danno come se non fosse la loro e così via. Aprendo i profili ho trovato i soliti elementi che ben rappresentano il degrado del Paese e i suoi tremila miliardi di debito pubblico.
Il popolino che sentenzia su ogni cosa
Ribadisco che non amo il personaggio: al netto del “Vaso di Pandoro” scoperchiato dall’inchiesta di Selvaggia Lucarelli, trovo Chiara Ferragni e le tante Chiara Ferragni che popolano la rete qualcosa di estremamente diseducativo e persino nocivo. Tuttavia, amo ancor meno il popolino che sentenzia su ogni cosa con la sua retorica da bar sport, senza saper scrivere mezza frase in italiano. Perché questa idea che il povero sia per forza una “vittima del sistema” ha un po’ stancato. Come ha stancato l’assunto che il “popolo” sia solo questa robaccia qua.
No, i poveri non sono tutti uguali
A proposito. Quando parlo di un certo popolino, c’è chi mi dà del classista, sostenendo che disprezzo i poveri. E no, i poveri non sono tutti trogloditi, razzisti, maschilisti, omofobi e ignoranti. E bisognerebbe iniziare a rispettare le persone perbene, che valgono oggettivamente di più di altre, qualunque sia la loro posizione sociale. Molti poveri che votano Giorgia Meloni, il girasagre e simili, starebbero meglio con un governo che non pensa solo ai ricchi. Con un governo che investe sulla Sanità e non butta i soldi per mandare un po’ di migranti in gita in Albania. Molti potrebbero uscire dalla povertà con un’economia più sana che metta insieme le ragioni del profitto a quelle della giustizia sociale. Un’economia che non consideri le risorse umane un semplice costo e le valorizzi come meritano.
Il problema dell’italietta
Il problema è che soprattutto in Paesi come l’italietta ci sono tanti poveri che anche con un governo migliore e con un’economia più giusta resterebbero tali. Perché sono poveri dentro e il loro conto in banca è una semplice conseguenza. Sono quelli che odiano gli immigrati, i penultimi che provano sollievo disprezzando gli ultimi. E per loro, ormai, non c’è niente da fare.
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