Se gli scout allontanano un bambino con disabilità

La storia di Francesco, otto anni, allontanato dal gruppo della Parrocchia del Sacro Cuore Cristo Re di Roma Prati perché affetto da ADHD

Francesco, il bambino con ADHD allontanato dagli Scout
Un'immagine dalla pagina Facebook Agesci Roma 8

Sono rimasto molto colpito dalla lettera di una madre che ha raccontato al Gazzettino l’allontanamento di Francesco, il suo bambino di otto anni, da un gruppo scout di Roma Prati. È un racconto che stupisce soprattutto per il cinismo, la scarsa competenza, l’ancor più scarsa umanità dei protagonisti e soprattutto per un’enorme contraddizione.

L’ADHD, il Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività

Il piccolo Francesco è affetto da ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività), una patologia che fa parte dei Disturbi del Neurosviluppo. L’ADHD consiste in un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato da iperattività, impulsività, incapacità a concentrarsi che si manifesta generalmente prima dei 7 anni d’età (fonte ISS). È una patologia relativamente diffusa, stimata in circa il 5% dei bambini ed il 2,5% degli adulti.

L’esperienza di Francesco con gli scout AGESCI Roma 8

Nella lettera, la madre del piccolo Francesco parla di quanto il figlio fosse felice di far parte lupetti della Parrocchia del Sacro Cuore Cristo Re, di come per un periodo sia stato seguito da un’operatrice molto capace e di come, sostituita quell’operatrice, il gruppo scout non sia più stato in grado di gestirlo, avanzando continue lamentele ai genitori che culminano con la comunicazione dell’allontanamento.

Una storia di discriminazione, incompetenza e incoerenza

Quella di Francesco è prima di tutto una storia di discriminazione: quella di un bambino con disabilità a cui è negata una vita normale, la possibilità di far parte di una comunità, di condividere esperienze con altri bambini della sua età. È anche una storia di incompetenza, quella di operatori evidentemente impreparati a gestire bambini con patologie di questo tipo e che preferiscono “lavarsi le mani” come fece Ponzio Pilato, personaggio che di sicuro non gode della loro stima.

Ed è anche una storia di profonda incoerenza, quella di un’organizzazione che fa capo alla Chiesa Cattolica, la stessa Chiesa Cattolica che chiede alle famiglie di mettere al mondo tanti figli invece di adottare cani e gatti, che chiede alle donne di non abortire mai, neanche quando le analisi strumentali danno la certezza che la bambina o il bambino nascerà con pesanti disabilità, con problemi assai più gravi di un disturbo mentale.